L'antitrust multa la FISE per posizione dominante e afferma così che non può esserci esclusività nello sport italiano.
A far chiarezza tra Federazioni e il mondo dello sport di base rappresentato da Enti di Promozione Sportiva, società, associazioni ci pensa l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
L’Antitrust ha multato la Federazione Sport Equestri per abuso di posizione dominante, a seguito di un ricorso presentato da ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), uno dei maggiori Enti di Promozione Sportiva in Italia.
Le evidenze agli atti hanno dimostrato che FISE ha modificato a più riprese i propri regolamenti, attribuendo a sé la competenza di quasi tutte le forme di attività equestre compresa quella amatoriale e di avviamento allo sport. Oltre a questo, la Federazione Sport Equestri aveva in più occasioni intrapreso procedimenti disciplinari a carico dei responsabili dei circoli che – a suo dire – avrebbero ospitato manifestazioni non conformi ai regolamenti dalla essa emanati. Aveva cioè etichettato questi eventi come agonistici e non amatoriali, prendendo a riferimento alcuni fattori come la presenza di giudici o, nella disciplina del Salto Ostacoli, il superamento di ostacoli superiori ai 70 cm (rispetto alle categorie agonistiche ragionevolmente individuabili, in base al pronunciamento dell’Agcom, in altezze superiori ai 140).
“E’ sicuramente una data storica che cambierà la storia dello sport italiano”, ha spiegato il Presidente ASI Claudio Barbaro. “La dicotomia tra Federazioni ed Enti di Promozione Sportiva non ha mai fatto bene allo sport italiano e parte da un presupposto errato. Ovvero, che il ruolo degli uni e degli altri non sia complementare. Siamo invece convinti che il movimento di base sia indispensabile per costruire uno sport di vertice di qualità. Partendo dai principi contenuti in questo pronunciamento, dunque, speriamo che si affermi e diventi sempre più condivisa la convinzione per cui non esiste esclusività nello sport tale da premiare un soggetto a discapito degli altri. Contiamo ora sulla decisione pronunciata il 16 ottobre per spingere le Federazioni ad alimentare un diverso atteggiamento nei confronti degli Enti”.
“La controversia nasce oltre dieci anni fa quando furono presentati dei ricorsi al garante del libero mercato dove già si denunciavano degli atti di prevalenza da parte della Fise”. spiega Emilio Minunzio, vicepresidente di Asi e direttore tecnico di Asi Sport Equestri”, “controversia non completamente risolta poiché la Fise allora risultò inadempiente nel comunicare dei parametri, così come chiesto dal garante, corrispondenti a quelli Cio – Fei, che indicassero l’attività massima competitiva di vertice per potersi appunto attribuire esclusiva competenza finalizzata al raggiungimento dei risultati di vertice per meglio così definire i perimetri nella disponibilità di tutti gli altri organismi sportivi. Ora attendiamo davvero la comunicazione di questi parametri come sottolineato dal garante, immediatamente sotto quelli olimpici e dei circuiti internazionali. Siamo dispiaciuti per la pesante sanzione di 450mila euro comminata alla Fise, inevitabile visti gli atti gravi eccepiti alla stessa, in quanto sono comunque soldi ‘sottratti’ allo sport. Dopo questo pronunciamento, Il 95% delle attività equestri sarà restituito a tutti gli organismi sportivi. Evviva la libertà di fare sport”.
“Il Garante ha accolto le nostre richieste”, spiega l’avv. Achille Reali che ha seguito l’istanza. “Al di là della sanzione, è il principio che è stato evidenziato: questo procedimento apre una strada anche per in altre realtà e altre discipline. Nel pronunciamento è più volte evidenziato che c’è stata una strategia federale volta a limitare lo svolgimento dell’attività amatoriale agli Enti di Promozione sportiva con l’intento di conglobare di fatto, nell’ambito dell’attività agonistica, tutta l’attività equestre. Lasciando le briciole agli Enti”.