Lettera aperta al Presidente Giomi in merito allo Stadio delle Terme

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dall'Atletica ASI Roma al Presidente della FIDAL Giomi, in merito allo Stadio delle Terme.

Caro Presidente Giomi,

Ti scrivo questa lettera come Presidente di una associazione sportiva vicina ad un ente, che come sai rappresento da anni e che è tra i più importanti a livello nazionale, che da oltre cinque anni cerca di lavorare, nonostante tante difficoltà, all’interno dello Stadio “Nando Martellini” delle Terme di Caracalla, tenendo corsi di atletica leggera per ragazzi e ragazze e anche a numerosi ragazzi normodotati e diversamente abili.

Mi permetto di venire subito al punto, visto che ci conosciamo da anni, ho appreso con grande sorpresa, rimanendo anche basito per certi versi, la tua dichiarazione (riportata in alcuni siti web) per la quale intende destinare lo stadio “Nando Martellini” ad un’ unica società di atletica che come la nostra opera all’interno.

Da presidente di una società sono rimasto esterrefatto dal fatto che una federazione voglia privarsi di un impianto così importante e storico per favorire una associazione sportiva, seppur meritevole, come numerose altre presenti all’interno. Per gestire un impianto è necessario avere una notevole esperienza e non è sufficiente essere una ottima società di atletica; passare da una gestione economica ed organizzativa di una Asd ad una gestione economica tipica di una Srl, non è semplice: serve competenza, esperienza e professionalità, mentre se rimanesse in capo alla Federazione tale gestione sarebbe sicuramente più agevole.

Per quali motivi la Federazione dovrebbe compiere una azione del genere? E come potrebbe farlo visto che mi risulta essere l’impianto di proprietà di Roma Capitale, dovrebbe essere lo stesso Comune a predisporre e seguire eventualmente un bando per la nuova possibile assegnazione? Per quale motivo la Federazione non dovrebbe parteciparvi, visto che da quando lo gestisce la situazione è in parte migliorata? E sarebbe migliorata ulteriormente se la precedente amministrazione avesse speso quei soldi ufficialmente stanziati per il rifacimento della pista che purtroppo il patto di stabilità non lo ha permesso di fare. Per quale motivo poi andrebbe privilegiata solo ed esclusivamente con tutto il rispetto l’ACSI Italia Atletica? Su quale base dovrebbe essere scelta questa società e non la nostra o le altre società meritevoli che ogni giorno lavorano all’interno dello stadio? Magari si potrebbe pensare ad una possibile Ati, tra Eps e società, o tra associazioni presenti all’interno con curriculum ben dimostrabile in fatto di competenza e professionalità.

Tale dichiarazione, tra le altre cose, ha destabilizzato l’ambiente dell’atletica leggera. Delusione e malumore sta serpeggiando in questi giorni all’interno dello stadio, lo stesso personale che lavora all’interno è preoccupato della propria situazione lavorativa e contrattuale, i più accessi utenti dell’impianto dichiarano vergognosa questa ipotesi di gestione affidata ad una esclusiva società. La Fidal finora ha garantito la presenza all’interno di moltissime società con loro tecnici ed atleti, chi può garantire che tale gestione potrà continuare anche in futuro? Da presidente e amante della atletica come sai, non posso che essere d’accordo. Fare certe dichiarazioni, se confermate e farle da Presidente Federale dello Sport più antico del mondo, permettimi di dirtelo, l’ho trovato fuori luogo e paradossale, se non altro per tutti coloro che come ho detto nelle prime righe tentano di portare avanti la propria attività con tanta sofferenza e spesso anche rimettendoci qualcosa anche delle proprie risorse economiche e non solo.

Indubbiamente l'Atletica Leggera ha dei gravi problemi e sono anche maggiormente accentuati da vecchi "malumori" e da atteggiamenti, oramai incancreniti, che noti "personaggi storici", hanno assunto in passato nelle varie fasi di gestione del campo di atletica più centrale di Roma.

Nella sua autonomia però, la Fidal nella persona del Presidente, ha l'obbligo e il dovere di svolgere l'attività e di lavorare affinché la promozione dell'atletica diventi lo strumento principale per far rinascere questo sport Questi erano i proclami fatti prima delle elezioni, e non si risolve certo il problema abbandonando gli impianti e dandoli ad associazioni sportive senza alcun criterio meritorio. La cosa che più mi lascia perplesso è la parziale assenza, del Comitato Provinciale e di quello Laziale che attualmente ne è il gestore, e che come ho detto prima attraverso la sua gestione ha migliorato la situazione, ma molto altro ancora si deve e può fare con l’ausilio di tutti e non solo di alcuni.

Questa mia lettera aperta vuole essere un semplice richiamo e forse anche uno sfogo, ma spero che Tu possa rispondere alle domande che precedentemente ti ho rivolto sempre nel rispetto dovuto alla tua persona e alla carica che rappresenti alla quale nel nostro piccolo permettimi di dirti abbiamo contribuito.

Crescere praticando sport deve essere il nostro obiettivo, e lo potremmo fare solo se tutto sarà chiaro e non fatto nel possibile interesse di qualcuno a discapito di altri appassionati di atletica, se altre persone, hanno altri motivi e/o altri interessi, allora questo non è il mio mondo, non è il mondo in cui avevo pensato di dare il mio contributo nei confronti dell’atletica leggera romana e nazionale.

Sandro Giorgi

Roma, 7 aprile 2014